Nell'ora in cui ogni vetta
diventa violetta
e dondola ogni cuna,
uscì la bianca luna.
La luna uscì sul mare,
e il musico usignuolo
che addormiva il suo duolo
sotto un dolce cantare
ammutolì: stupore
gl'invase il picciol cuore.
Preso ebbe il cuore, e tacque
l'usignuol, sì gli piacque
la bianca e schietta luna
nell'ora in cui ogni vetta
diventa violetta
e dondola ogni cuna.
L'usignuol tacque, assorto:
ma le rose dell'orto,
chine a specchiarsi al fonte,
alzarono la fronte
verso la bianca luna,
e mormorava ognuna:
- Bacia me, bacia me
che sono la più bella:
Bacia me, bacia me,
che sono tua sorella! -
Appena udì le rose
la luna si nascose
sdegnata e pallidetta
dietro una nuvoletta;
ma poi vi aperse un foro,
e con un raggio d'oro,
che parve una saetta,
baciava l'usignuolo,
lui che tacea, lui solo.
Poesia di
Angiolo Silvio Novaro
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