lunedì 16 marzo 2009
DISTINGUERE L'ERRORE DALL'ERRANTE
Non si dovrà però mai confondere l’errore con l’errante, anche quando si tratta di errore o di conoscenza inadeguata della verità in campo morale religioso. L’errante è sempre ed anzitutto un essere umano e conserva, in ogni caso, la sua dignità di persona; e va sempre considerato e trattato come si conviene a tanta dignità. Inoltre in ogni essere umano non si spegne mai l’esigenza, congenita alla sua natura, di spezzare gli schemi dell’errore per aprirsi alla conoscenza della verità. E l’azione di Dio in lui non viene mai meno. Per cui chi in un particolare momento della sua vita non ha chiarezza di fede, o aderisce ad opinioni erronee, può essere domani illuminato e credere alla verità. Gli incontri e le intese, nei vari settori dell’ordine temporale, fra credenti e quanti non credono, o credono in modo non adeguato, perché aderiscono ad errori, possono essere occasione per scoprire la verità e per renderle omaggio.(S.S.Giovanni XXIII - Lettera Enciclica Pacem in Terris)
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Ciao Giorgio, devo dire che questo post, il primo che leggo sul tuo blog, mi piace molto.
RispondiEliminaSarò lieto di seguirlo con quanta più costanza mi sarà possibile, hai fatto bene a pubblicizzare il tutto con Facebook, io faccio lo stesso.
A presto!