In quel caffè gremito d'imbecilli, noi due, soli, figuravamo il cosiddetto schifoso vizio d'essere "da uomo" e smerdavamo
quegli idioti ignari dall'aria bonaria, i loro amori normali, la loro morale di merda, e intanto, menati di taglio e di punta
a più non posso, a volontà, per principio tuttavia, velati dai fiocchi delle nostre pipe (come un tempo Era copulava con Zeus)
nostri cazzi, come nasi gioiosi di Karagoz che le nostre mani soffiassero con gesto delizioso, starnutivano sotto il tavolo getti di sperma.
Testo poetico di Paul Verlaine (1844-1896), stimato poeta francese
Testo tratto da http://www.giovannidallorto.com/
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento