(febbraio 2010)
Si parla, sempre di più, del rapporto trea criminalità ed immigrazione in Italia.
Si tratta di un argomento che ciclicamente riempie le pagine dei giornali con polemiche e propagande politiche che, spesso, purtroppo non ci permettono di analizzare ed affrontare la questione in modo serio e costruttivo.
Proviamo, quindi, a parlare molto praticamente di semplici numeri: in Italia gli immigrati regolari, secondo i più recenti rapporti di Caritas Migrantes, sono oltre quattro milioni e mezzo (il 7,2 % della popolazione italiana); nel decennio 1998-2008 la crescita degli immigrati in Italia è stata del 246 % e, secondo le previsioni, nel 2050 gli italiani di origine straniera potrebbero essere oltre 12 milioni.
Dal punto di vista economico, i lavoratori stranieri in Italia, che sono circa due milioni, producono il 10% del PIL (Prodotto Interno Lordo) nazionale e introducono nelle casse dello Stato, tra Inps e Fisco, più di dieci milioni di euro.
Visualizzate, dunque, velocemente ed analiticamente, la situazione degli immigrati in Italia, possiamo cominciare a rapportare il tutto al non indifferente tasso di criminalità presente in Italia.
Analizzando ancora i dati, scopriremo che, secondo l’Istat, il tasso di criminalità degli immigrati regolari in Italia è “solo leggermente più alto” di quello degli italiani (tra l’1,23% e l’1,4% contro lo 0,75%) ed è addirittura inferiore tra le persone con età anagrafica oltre i 40 anni.
Da non dimenticare, però, che il reato commesso da 4 stranieri su 5 denunciati riguarda il mero reato di clandestinità, ovvero l’essere stati sorpresi in Italia senza regolare permesso di soggiorno.
Sorgerebbero, a questo punto, numerose riflessioni politiche, sociali, culturali.
Ma lasciamo tempo al tempo: diamo modo ai dati di entrare nelle coscienze per poi proseguire con ragionamenti che non siano dettati da interessi di parte ma da seria e responsabile coscienza civile.
Per questo sarò felice di continuare, in futuro, la mia riflessione in proposito, partendo, perché no, dalle eventuali riflessioni di voi lettori.
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